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PNRR: nuovi fondi per la rigenerazione dei borghi a rischio abbandono

Francesca Liani • 9 Giugno 2023

200 milioni di fondi del PNRR messi a disposizione dal ministero della cultura per favorire la rigenerazione dei borghi a rischio abbandono. Al via da ieri, 8 giugno, gli incentivi per la rinascita dei borghi.


Al via il nuovo bando promosso dal Ministero della Cultura per sostenere le iniziative imprenditoriali nei piccoli borghi storici italiani, volto a rilanciare le attività artigianali, produttive e commerciali come parte integrante del percorso di recupero dell’identità culturale e rinascita economica e sociale di centri a rischio spopolamento e abbandono.

Il Bando Imprese Borghi, finanziato dall’Unione Europea attraverso i fondi destinati al PNRR, favorisce il recupero del tessuto economico-produttivo dei 294 borghi vincitori del bando Investimento 2.1 Attrattività dei piccoli centri storici – Linea B.

Da ieri, 8 giugno 2023 si potranno richiedere i contributi sul sito di Invitalia, che gestisce la misura. Le domande potranno essere presentate fino alle ore 18 dell’11 settembre 2023. La dotazione finanziaria complessiva è di circa 200 milioni di euro previsti dal PNRR.

Ma cerchiamo di comprendere meglio cos’è Imprese borghi, cosa finanzia e chi sono i destinatari diretti della misura.

I fondi PNRR destinati alla rigenerazione dei borghi a rischio abbandono

L’incentivo “Imprese borghi” rientra nello specifico nei seguenti fondi previsti dal Pnrr Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Component 3 – Cultura 4.0 (M1C3) e Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale” – Investimento 2.1: “Attrattività dei borghi storici”.

L’obiettivo del Ministero della Cultura, che promuove il contributo, è quello di rilanciare le attività commerciali e produttive dei piccoli centri, per scongiurare il pericolo della desertificazione urbana, attraverso l’offerta di servizi sia per la popolazione locale che per i visitatori, e di aumentare la sostenibilità ambientale delle imprese del territorio.

Progetti finanziabili

La misura del PNRR nello specifico promuove progetti imprenditoriali localizzati in uno dei territori compresi nei borghi destinatari dei finanziamenti, che operano nel campo delle attività culturali, creative, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali, per rilanciare le economie locali valorizzando i prodotti, i saperi e le tecniche del territorio.

I progetti imprenditoriali presentati dovranno essere coerenti e sinergici con la progettazione presentata dal Comune destinatario del finanziamento per la realizzazione del Progetto locale di rigenerazione culturale e sociale e rispondere a bisogni effettivi dei residenti, avendo come obiettivo quello di costruire imprese che rafforzino la strategia rigenerativa scelta dal Comune e generino benessere nelle comunità residenti.

Tutti i progetti inoltre devono essere eco compatibili e con un basso impatto ambientale, quindi attenti alla riduzione delle emissioni inquinanti e dei consumi, allo smaltimento dei rifiuti, a soluzioni innovative di economia circolare.

Sono finanziabili progetti fino a 150mila euro (comprese sia le spese di investimento che il capitale circolante) da realizzare in massimo 18 mesi e non oltre il 31 dicembre 2025.

Le agevolazioni previste dal bando sono rivolte alle micro, piccole e medie imprese già costituite o in via di costituzione in forma societaria di capitali o di persone, incluse le ditte individuali, le società cooperative, le associazioni non riconosciute, le organizzazioni dotate di personalità giuridica non profit, gli Enti del Terzo settore, iscritti o in corso di iscrizione al Registro Nazionale Terzo Settore (Runts).

Contributi a fondo perduto

Il bando “Imprese borghi” prevede contributi a fondo perduto, nel rispetto del Regolamento “de minimis”, per un massimo di 75mila euro, con una copertura del 90% delle spese ammissibili. La percentuale è elevabile al 100% per i seguenti casi:

  • nuove imprese in via di costituzione a seguito del provvedimento di concessione del contributo;
  • imprese costituite con una prevalente titolarità di giovani e/o donne.

La quota non coperta dall’incentivo dovrà essere finanziata con risorse proprie da parte delle imprese beneficiarie. Almeno il 50% degli investimenti richiesti deve essere destinato a misure in grado di fornire un contributo per la mitigazione dei cambiamenti climatici (come previsto dall’Investimento 2.1 e relativo campo di intervento 024, del Pnrr).

Esempi di investimenti finanziabili

Ecco alcuni esempi di investimenti finanziabili con il bando Pnrr borghi:

  • impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili;
  • componenti hardware e software;
  • brevetti, marchi e licenze;
  • certificazioni legate al progetto da realizzare;
  • opere murarie nel limite del 40% del programma di spesa.

Di seguito, invece, alcuni esempi di capitale circolante finanziabile:

  • materie prime;
  • servizi necessari allo svolgimento delle attività;
  • utenze e canoni di locazioni connesse alle unità locali oggetto dell’iniziativa.

Le informazioni e le risposte alle domande frequenti

Tutte le informazioni, comprese le risposte alle domande frequenti, sono rese disponibili tramite:

  1. il sito istituzionale del Ministero della Cultura https://www.cultura.gov.it
  2. il sito istituzionale del PNRR Cultura: https://www.pnrr.cultura.gov.it;
  3. il portale del Soggetto gestore: https://www.invitalia.it

Si invitano tutti i Comuni interessati a dare ampia diffusione dell’informazione su tale misura che potrà contribuire alla rinascita sostenibile di tanti borghi, soprattutto delle aree interne del nostro territorio che, con il progressivo invecchiamento della popolazione residente rischiano di scomparire.  Un’opportunità importante per invertire le tendenze che hanno portato allo spopolamento di tali centri ma anche indirettamente una chance per tutti coloro che decideranno di vivere in questi luoghi belli, rispettosi dell’ambiente e attenti alla qualità della vita delle persone.

Normativa

 

Fonte: articolo di Francesca Liani
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